martedì 2 agosto 2011

Parzialità di cronaca

Stamattina sul Corriere della Sera mi sono imbattuto in un articolo di Roger Abravanel (guarda) sui risultati della maturità 2011. Il titolo è tutto un programma, anzi un film a dire il vero, e lascia intendere la vena sarcastica dell'autore fin dalle prime righe. L'oggetto di contestazione è il numero elevato di 100 e lode attribuiti a studenti calabresi. Segue subito un bel confronto con il Nord rigoroso, perfetto, eccellente e via con un'analisi delle possibili soluzioni per contrastare quest'ondata di voti meridionali esagerati. Da calabrese devo confermare la presenza del problema. Sì, è vero in alcuni istituti meridionali i voti di eccellenza non rispecchiano affatto la preparazione dell'allievo. Tuttavia non ne farei una questione di numeri ma cercherei di analizzare il problema in maniera più generale senza scatenare le ironie "terroNIstiche" di una parte del popolo Italiano. L'articolo infatti non offre un'analisi corretta e a chi lo legge può venire in mente di mettere in discussione l'intera preparazione degli studenti calabresi. Dire che non è così mi pare anche superfluo. Vorrei fornire una risposta a chi azzarda domande del tipo : "visto che sono così intelligenti come mai non riescono a risollevare il proprio territorio?" oppure "considerando tutte queste eccellenze come mai i loro territori sono dominati ancora da organizzazioni criminali?". Dimenticando che oramai la 'ndrangheta ha largamente conquistato anche il settentrione, non credo che un ragazzo di 18anni (neanche uno di 25) possa cambiare da solo la società in cui vive, e non credo ci si possa attendere il rinnovamento sociale dalle eccellenze scolastiche. La storia la scrivono i popoli, le masse, non i singoli a meno che questi non si chiamino Garibaldi, Mazzini ecc ecc e siccome di gente così non se ne vede da un bel pò quest'ultima opzione la scarterei e direi che è un problema Italiano non Calabrese. Il vero punto caro Roger è la mancanza di lavoro!!!!!!E' sempre il solito problema che crea derive mostruose. La didattica viene fortemente penalizzata dalla presenza massiccia di ragazzi svogliati che andrebbero volentieri a guadagnarsi (con un regolare contratto!!) la giornata da qualche parte (per carità qualche fannullone c'è eh!). Come se non bastasse questo, gli istituti tecnici non possono essere considerati come occasione di formazione occupazionale, semplicemente perché la materia prima, l'occupazione, nella realtà meridionale non c'è. L'università sembra la strada d'obbligo per ottenere qualche possibilità in più. Ecco quindi una marea di liceali che tirano a campare fino alla maturità per poi essere obbligati alla laurea. I professori tutto sommato non hanno interessi a sovvertire il sistema e a decimare gli istituti, meno studenti = meno classi = perdita di lavoro o spostamento in altre sedi. Infine vorrei che l'autore del Corriere si soffermasse sulla classifica 2011/2012stilata dal Censis, dei migliori atenei italiani. L'Università della Calabria si colloca al secondo posto nella classifica degli "atenei grandi" con un numero di allievi compreso tra 20.000 e 40.000. Un plauso inoltre va fatto a Daniele Cervettini (clicca) di Reggio Calabria che ha conquistato la medaglia d'argento alle olimpiadi internazionali di biologia tenutesi a Taipei (Taiwan). Guarda un pò, un calabrese che fa il giro del mondo!


Benvenuto al Sud..Abravanel



lunedì 25 luglio 2011

Questione di rappresentanza

Reduce dall'ultima lettura dell'ultimo post sull'ultimo scandaloso benefit della casta (un lauto pranzo a meno di 10€) ho iniziato a realizzare il perchè di tanto distacco tra l'italiano medio e il suo referente politico, che di medio avrà solo il dito immagino. Come può un parlamentare italiano rappresentare il cittadino comune se non riesce a capirne i bisogni? Beh, prima immaginavo che l'immedesimazione potesse funzionare! Mi dicevo basta rifletterci, infondo qualche politico intelligente e di buon senso ci sarà pure in quel parlamento. E invece no. Non vorrei sembrare un comunista bolscevico però sono arrivato alla conclusione che per capire bisogna sperimentare. I parlamentari dovrebbero provare a campare con 1000€ al mese, farsi due conti in tasca e decidere se è il caso di andare a mangiare anche solo un kebab (altro che il pesce spada del Senato a 3,55€), se è il caso di comprare una maglia da 20€, mica l'ultima borsa griffata PRADA. Ecco, immagino un parlamentare vicino al popolo che con dei buoni pasto da pochi euro mangia un panino, in quei 10-20min di pausa pranzo che hanno la maggior parte dei lavoratori italiani. In sincerità non credo che uno stipendio da manager d'azienda sia un deterrente contro la corruzione politica. Sarò sentimentale ma continuo a chiedermi, come cantava Faber, "dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione?"

domenica 17 luglio 2011

Pensieri eversivi !?

Pare che si sia riacceso un vero e proprio incendio intorno alla casta...politica precisiamolo, ce ne sarebbero tante altre. Il blog che un presunto precario ha dedicato alla pocoamata classe politica italiana sta infuocando l'opinione pubblica. Tutti, me compreso, sono caduti dal pero come se non fossero bastate le 288 pagine di Stella e Rizzo (mica qualche post eh!). E' un fenomeno strano! Che i parrucchieri di Montecitorio fossero lautamente pagati lo si sapeva già da anni (per non parlare degli uscieri). Ammettiamolo però, saperlo in stile Wikileaks oramai ha tutto un altro effetto. Se la notizia non è frutto di uno spionaggio, indiscrezione, intercettazione oramai non crea più scandalo quindi ben vengano questi nuovi infiltrati, 007 de noantri che riaccendono l'indignazione. In un paese normale ci si aspetterebbe un mea culpa di facciata, un "salviamo le apparenze", invece c'è sempre il pensatore illustre che rovina l'entusiasmo. Ogni volta che in questo paese accade qualcosa di semplice che tocca la sensibilità delle masse (troppe volte considerate ignoranti) esce fuori un esponente improbabile di un partito improbabile che spiega a tutti la verità divina. Perchè voi amici non riuscite a capire, mi spiace vi serve l'interprete un maestro che vi imbocchi la verità. Ecco, gli interpreti di oggi sono i colleghi di PierGigi Bersani Giorgio Merlo ed Enrico Farinone convinti che, “se dovesse prevalere questa violenta ondata antipolitica, qualcuno chiederà dalla piazza, forse lo stesso Di Pietro con i grillini, di abolire il Parlamento e il Quirinale perché costano e di reinserire la figura del podestà”.
Cioè, amici voi dite che è uno schifo che i politici non paghino le vacanze di tutta la sacra famiglia, che usino le auto blu per andare a fare la spesa, che abbiano sconti a destra e a manca e questi che fanno?? se ne escono con l'antipolitica!! No signori onorevoli, noi parliamo delle vacanze, di sole, mare e castelli di sabbia che paghiamo noi, di auto blu che paghiamo noi, di barbieri che paghiamo noi, di polizze incredibili che paghiamo noi....di politica abbiamo smesso di occuparcene e sembra tanto che abbiate smesso anche voi!

venerdì 15 luglio 2011

Sign. Onorevole

Sign. Onorevole le scrivo perchè abbiamo fame. La prego rimetta gli spicci in tasca, non intendo qualcosa da mettere sotto i denti o almeno non solo quello! Siamo affamati di giustizia sociale e non sa da quanto tempo la stiamo elemosinando. Siamo da anni seduti su questo gradino con il cappello in mano Sign. Onorevole, ad aspettare che qualcuno come lei non getti più la monetina ma ci rivolga la parola. Sign. Onorevole continua a piovere e ci stiamo bagnando. La pioggia aumenta, ci bagneremo sempre di più su questo gradino. Moriremo! Moriremo qui Sign. Onorevole, con qualche moneta nel cappello. Vedrà spegnerci senza avvertire il minimo rammarico ripensando a quelle monete che di tanto in tanto ci concedeva o forse ...diciamolo pure le concedeva a se stesso, alla sua coscienza Sign. Onorevole. Ieri abbiamo saputo che la pioggia presto si trasformerà in grandine! Eravamo pronti a sopportare anche questo,  l'entusiasmo non ci è mai mancato...tutti uniti per rimanere qui su questo gradino che tanto ci piace! Ma la notte Sign. Onorevole è stata tremenda! Si è sparsa la voce che per tutti voi continuerà a splendere il sole, anzi che nel palazzo splenderà sempre di più mentre fuori il cielo ci cadrà addosso. Sign. Onorevole lei sa che un esercito demotivato è sconfitto in partenza e questa guerra la perderemo ....abbia cura di lei e quando passerà da qui non pensi alle monete...noi il cappello lo toglievamo solo per salutarla!

giovedì 14 luglio 2011

Un'imperdibile offerta

Traggo spunto da un commento che qualche giorno fa ho lasciato su un blog. L'oggetto del post era il popolo della rete. Ho l'impressione che qualcuno erroneamente si ostini a identificarlo nei baldi giovani di belle speranze destinati di sicuro a cambiare la società. Ora, a parte il fatto che questi baldi giovani sarebbero costretti a fare la rivoluzione con le pezze al "deretano" per non usare un meno elegante ma più efficace "culo", devo dire che sta rivoluzione non la vedo e non credo di potermela aspettare mai. Mi spiego. La società italiana si basa su un modello di vita da paese evoluto, bassi tassi di mortalità e bassi tassi di nascita, diritto all'assistenza sanitaria, diritto a un lavoro (mi sembra di averlo letto da qualche parte..ma non ricordo) ...diritti e doveri insomma. La democrazia paradossalmente non può essere sovvertita visto che è comunque la migliore delle forme di governo che possono reggere uno stato, rimane quindi la speranza di lavorarci dall'interno. Questo è il punto. Ci stiamo lavorando davvero? in 20anni cosa è migliorato?..gentilmente qualcuno alzi la mano, mi dia una risposta. Non me la sento di gridare al miracolo solo perché un referendum sul pane e sull'acqua è riuscito a portare la maggioranza, comunque lontana dal plebiscito popolare, alle urne. Se questo rappresenta un passo avanti, beh ammettiamolo, dal 46 quanti ne abbiamo fatto indietro? Il bilancio è negativo. Ci si ritrova in questi centri di aggregazione economico-culturale (call center) che dovrebbero svelarci quanto sia bella la flessibilità del lavoro mentre in realtà ci confinano nell'evoluzione delle vendite porta a porta: salve signora ho un'imperdibile offerta per lei!
Da anni attendiamo anche noi un'imperdibile offerta..

martedì 12 luglio 2011

Qualcuno che sta giocando

Nella calura estiva sembra proprio che la temperatura della nostra economia si stia alzando pericolosamente e non credo che basti accendere il condizionatore per migliorare le cose. Lo definiscono attacco speculativo; in sintesi c'è gente che guadagna mentre milioni di persone perdono. Gli appartenenti alla prima categoria sono ovviamente anonimi, i secondi invece si conoscono benissimo ma ahimè non c'è spazio per pubblicare le foto di 60.626.442 italiani. Gli strumenti finanziari sono davvero fantasiosi, deve esserci un motivo. Osservo alcuni gattini e realizzo come il gioco sia un istinto alla pari di mangiare, respirare, dormire, riprodursi. Non capisco quindi perchè vergognarsi di ammettere che anche a una certa età l'idea di partecipare a un bel giochino, con tanti soldini, piaccia a molti. Qualcuno pensa davvero che il confine tra un gioco da bambini e un lavoro da speculatore consista nella enorme quantità di denaro che il secondo riesce a muovere in poche ore? Andiamo... il denaro è un'invenzione umana, la semplice evoluzione del baratto, di per se non costituisce un istinto. Se fossimo su di un'isola deserta la banconota sarebbe carta straccia mentre molto probabilmente prima o poi avremmo voglia di giocare. Eppure già lo immagino il sign. Speculatore mentre spegne il Mac alla fine di una giornata proficua. Eccolo che prende la borsa da lavoro in pelle nera e se ne torna a casa soddisfatto. Apre la porta e trova il suo bimbo sul tappeto. Il piccolo lo abbraccia, gli da un bacio e gli chiede un aiuto per completare il suo enorme puzzle. Il sign. S si abbassa, lo guarda con dolcezza e ricambiando teneramente quel bacio gli dice:
"amore, papà è stanco e non ha voglia di giocare"

lunedì 11 luglio 2011

Finalmente il Sole

L'inverno mi aveva fatto dimenticare quanto fosse bello il mondo visto da un terrazzo di uno dei tanti paesini italiani. Da qui il panorama non può essere distorto da opere umane superiori ai 2/3 piani, il cielo azzurro pare finire sulle montagne..il mio animo è sereno. Essì, pare che io sia proprio metereopatico, probabilmente se avessi iniziato a scrivere in inverno la storia sarebbe diversa e mi lamenterei di come questo posto non offra alcuno svago.
Non so quante persone leggeranno questo blog, infondo potrebbe essere anche secondario; credo che uno debba scegliere tra "scrivere per scrivere" e "scrivere per far leggere". Probabilmente la mia risposta concide con la prima opzione quindi ogni lettore diverso dal sottoscritto mi risulterebbe come una piacevole sorpresa. Il titolo del blog è ovviamente ispirato al romanzo Novecento di Baricco (da cui è tratto il film di Tornatore). La storia degli 88 tasti è straordinaria e credo che abbia segnato una svolta nel mio modo di pensare. Osservo il paesaggio fuori e mi convinco sempre di più che il progresso tecnologico possa migliorare solo le condizioni di vita umana, che di per se poi non è poco. Conoscere l'universo per dominarlo mi sembra veramente utopico ma conoscerlo per estasiarsi beh mi sembra un buon motivo. 88 tasti, quelli sì che fanno magie, chi riesce a dominarli può creare sensazioni più o meno forti, emozioni più o meno intense. Chi crede di poterne suonare di più, come scrive Baricco, è seduto sul seggiolino sbagliato..l'universo è il pianoforte di Dio e per fortuna non c'è musica che possiamo suonarvi.