lunedì 25 luglio 2011

Questione di rappresentanza

Reduce dall'ultima lettura dell'ultimo post sull'ultimo scandaloso benefit della casta (un lauto pranzo a meno di 10€) ho iniziato a realizzare il perchè di tanto distacco tra l'italiano medio e il suo referente politico, che di medio avrà solo il dito immagino. Come può un parlamentare italiano rappresentare il cittadino comune se non riesce a capirne i bisogni? Beh, prima immaginavo che l'immedesimazione potesse funzionare! Mi dicevo basta rifletterci, infondo qualche politico intelligente e di buon senso ci sarà pure in quel parlamento. E invece no. Non vorrei sembrare un comunista bolscevico però sono arrivato alla conclusione che per capire bisogna sperimentare. I parlamentari dovrebbero provare a campare con 1000€ al mese, farsi due conti in tasca e decidere se è il caso di andare a mangiare anche solo un kebab (altro che il pesce spada del Senato a 3,55€), se è il caso di comprare una maglia da 20€, mica l'ultima borsa griffata PRADA. Ecco, immagino un parlamentare vicino al popolo che con dei buoni pasto da pochi euro mangia un panino, in quei 10-20min di pausa pranzo che hanno la maggior parte dei lavoratori italiani. In sincerità non credo che uno stipendio da manager d'azienda sia un deterrente contro la corruzione politica. Sarò sentimentale ma continuo a chiedermi, come cantava Faber, "dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione?"

Nessun commento:

Posta un commento